
Le donne mi piacciono moltissimo. Specie quelle intraprendenti. Quelle che hanno coraggio, quel coraggio che le fa essere molto più determinate degli uomini. Le donne hanno una valenza diversa, sanno essere incisive e perentorie, cosa che in questo periodo non è del tutto scontato.
Le donne mi piacciono moltissimo. Specie quelle intraprendenti. Quelle che hanno coraggio, quel coraggio che le fa essere molto più determinate degli uomini. Le donne hanno una valenza diversa, sanno essere incisive e perentorie, cosa che in questo periodo non è del tutto scontato. Greta, che a 16 anni le ha cantate in faccia al mondo, con una forza espressiva ed emozionale da far tremare i Presidenti. E adesso Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3, che si è fatta arrestare pur di salvare 40 vite e portarle a terra. Per adesso, negli ultimi mesi, le donne si sono schierate molto più di certi politici che dovrebbero farlo a prescindere. Mi piacciono le donne di oggi, perché sanno come alzare la cresta, non si fanno mettere sotto da nessuno, vanno in prigione pur di arrivare in fondo ai propri ideali. Mi piacciono queste donne. Sì, sono un futuro più garantito e non garantista. Io sono un nullafacente in casa, non aiuto, non so cucinare, non so stirare e non faccio mai la spesa, perché dice che compro solo cose inutili e quindi mi tacciano di maschilista involontario. In realtà a me le donne piacciono davvero, vorrei vederle al potere, quello serio e non a fare le finte politiche manovrate dai maschi. Mi piacciono le donne che parlano chiaro, quelle che sanno esattamente da che parte stare, mi piacciono le loro convinzioni e i loro sorrisi in ogni situazione. Sono sicure di sé. Io lo sono molto meno. Quando ho visto Carola scendere dalla sua nave ed essere arrestata ho tifato per lei e non me ne è importato più nulla se la legge era un’altra. Era chiaro che aveva ragione. Era chiara la sua posizione emozionale. Era chiaro che le persone con il cuore stavano dalla sua parte. Gli altri, quelli che volevano cercare un appiglio legale per darle contro, sapevano di fuffa. Adesso vincerà la sua battaglia, perché quando una persona ha così ragione non può che vincere, però chissà che fine farà la sua piccola grande impresa? Ecco cosa non mi piace del nostro mondo: che le cose durano il tempo di un post o di una storia su Instagram, non più di 24 ore. Poi tutto finisce nel cestino. Tutto, anche le cose importanti come questa. Come la professoressa umiliata dalla sospensione, come la figlia di Borsellino che chiede giustizia da più di vent’anni. A me piacciono le donne che combattono, perché come lo fanno loro, come l’ha fatto la sorella di Cucchi ad esempio, pochi uomini avrebbero il coraggio per farlo. Mi piacciono tanto le donne che si mettono in gioco, senza alcun timore reverenziale, senza lesa maestà, con le spalle grosse della propria idea. Non c’è dubbio che quella capitana di Ong, sia un piccolo esempio di come si possono vincere certe guerre e cioè, facendo finta di perderle. Auguri Carola, spero che tutto si risolva in breve e tu torni a cavalcare le onde in cerca di anime perse da salvare. E quei tre dementi che hanno urlato quegli insulti gratuiti, che possano andare alla deriva su un gommone senz’acqua né patria, perché la loro non è la mia.
Giovanni Veronesi – Non è un paese per vecchi – 2 luglio 2019