“Caro Massimo, quando leggerai questa lettera sarò già tornata a casa. Non è stato facile andare via e sono sicura che se non lo avessi fatto adesso, non lo avrei fatto più. Non passerà un solo giorno per tutto il resto della mia vita che non penserò a te. Come stai? Cosa fai? Gli anni che passano non sempre ci cambiano, ma possono aiutarci ad accettare quello che siamo. Io sono sempre scappata, fuggita. Lo sto facendo anche adesso, ma con la consapevolezza di sapere tutto quello che lascio, tutto quello che perdo…Ho deciso di lasciarti le quote dello studio di mio padre. So che porterai avanti il suo nome come nessun altro saprebbe fare. Me compresa. E sono certa che tu sai che insieme a questo, io lascio a te qui, anche il mio cuore…”
DOVE NON HO MAI ABITATO un film di Paolo Franchi, 2017. In DVD o su Netflix.
Questo è il mio fermo immagine preferito. La foto non ha contorni ben definiti, ma racchiude in un attimo tutto ciò che questo film mi ha trasmesso: il senso della bellezza, il riscoprire sé stessi al di là degli stretti parametri che ci definiscono, un’istante di felicità mai slegata però da una profonda malinconia…
“O cuore, fa conto di avere tutte le cose del mondo, Fa conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde, E tu su quell’erba fa conto di essere rugiada gocciolata colà bella notte, e al sorger dell’alba svanita.” Omar Khayyam