
“Il decennio che va dai quaranta ai cinquanta è il più bastardo perché tu vivi incastrato tra prendi e lascia. Cioè senti che la vita ti deve ancora qualcosa, ma senti anche che è arrivato il momento di scaricare zavorra.”
In un afoso pomeriggio di agosto, mentre si reca a piedi al lavoro in una Milano deserta, Alberto ripercorre a flashback la sua vita. Una vita ingarbugliata, ma non segnata da grandi errori e neppure da troppi rimpianti se non quello per non aver finito gli studi : ” forse perché quelli che studiano hanno l’occhio più vispo”.
Il matrimonio con Carla, ora in vacanza al mare con le due figlie, è di quelli che resistono perché quando ci si guarda in faccia scappa ancora da ridere. E poi c’è Demetrio…una figura paterna ingombrante, poco affettuosa diventata mite solo quando sopraffatta dalla malattia. Proprio questi giorni di solitudine, permettono ad Alberto di riavvicinarsi a lui facendogli visita per più volte al cimitero. Si mischiano le ombre, le luci le emozioni…e Demetrio è di nuovo accanto a lui.
Andrea Di Martino “Eravamo bellissimi” Jouvence edizioni