“D’inverno, specialmente la domenica, ti svegli in questa città tra lo scrosciare festoso delle sue innumerevoli campane, come se dietro le tendine di tulle della tua stanza tutta la porcellana di un gigantesco servizio da tè vibrasse su un vassoio d’argento nel cielo grigio perla. Spalanchi la finestra, e la camera è subito inondata da questa nebbiolina carica di rintocchi e composta in parte di ossigeno umido, in parte di caffè e di preghiere…Non importa se sei più o meno autonomo, se e quante volte sei stato tradito, se il tuo esame di coscienza è più o meno radicale, più o meno sconsolante: comunque stiano le cose, presumi che per te ci sia ancora speranza o almeno un futuro. Questo ottimismo deriva dalla nebbiolina; dalle preghiere che ne fanno parte, specialmente se è l’ora della colazione.”
Iosif Brodskij – FONDAMENTA DEGLI INCURABILI – Adelphi

“La città di Venezia è come la Troia di Enea, una città che era ed è un mito. Affonda nella laguna come un ricordo scintillante della città che fu un tempo. Chi l’ha vista, la visita in memoria dei visitatori precedenti. Rallenta il passo e va alla ricerca di ricordi dei ricordi dei morti. Questa è la prigione dei Piombi, da cui sfuggì Giacomo Casanova. Qui al Lido fra le sedie di vimini Thomas Mann posò lo sguardo su Tadzio. Questo è il caffè Lavena, dove Gustav Mahler sedeva sempre nello stesso tavolo. E qui in questo vicolo, che una volta era a fondo cieco, si trova l’Harry’s Bar dove andava Ernest Hemingway. E’ sera e nella calle deserta risuonano passi che sono echi di echi del passato.”
Ilja Leonard Pfeijffer -GRAND HOTEL EUROPA – Nutrimenti
” Giuseppe Cipriani…Presto divenne maitre e poi barman in grandi alberghi e nel 1928 è barman all’Hotel Europa di Venezia. Tra i suoi clienti conobbe un giovane americano, che rimase senza soldi e a cui prestò il denaro per pagare il proprio conto e ritornare negli Stati Uniti. Si trattava allora di 10.000 lire. Nel 1930, dopo due anni, quel cliente ritornò in Italia per restituire il denaro prestatogli con l’aggiunta di altri 30.000 lire per finanziare un bar da aprire in società con Giuseppe. Il suo nome era Harry Pickering. Così l’insegna arrivò quasi automatica: Harry’s Bar.”
Arrigo Cipriani – ELOGIO DELL’ACCOGLIENZA – Aliberti
Dario Cestaro Paola Zoffoli – I TESORI DI VENEZIA – Marsilio pop-up