
“Avevamo un’amica in comune che è morta in Spagna. oggi nessuno sa più chi era Gerda Taro. Si è persa traccia persino del suo lavoro fotografico, perché Gerda era una compagna, una donna coraggiosa e libera, molto bella e molto libera…”

“Guardali infine sulla terrazza del Café du Dome con quei sorrisi che si parlano, l’allegria sprigionata da una gentilezza o stupidaggine qualsiasi, a loro due basta una cosa da niente…ah, ils sont beaux, les jeunes, quando riescono a far ridere la ragazza di cui sono innamorati…”
Helena Janeczek – LA RAGAZZA CON LA LEICA – Guanda
“Io sono una donna libera. Sono stata, e dunque posso essere, una donna felice…Esiste qualcosa di più raro al mondo? Lo dico senza orgoglio, ma con sincera gratitudine verso coloro che mi hanno dato una mano a costruirmi così. Il loro aiuto è stato prezioso, perché sul piano della libertà possedevo attitudini innate, su quello della felicità non ero altrettanto ben attrezzata.
“…Allor, per lei, è giunto il tempo di rimettersi in cammino. E’ recuperabile, questa donna?
A volte rimpiange di non essere cattiva. (Non è nemmeno buona. Raramente le donne sono buone. Amano oppure non amano, tutto qui.) Niente mantiene vivi, acuti e giovani come la cattiveria. Tra tutte le pulsioni è – con l’avarizia – quella che si può appagare più facilmente e più a lungo. I cattivi e gli avari non si suicidano mai. Ma al di là di quel ghigno sottile che a volte accende gli occhi di chi ne è portatore, la cattiveria è priva di vera passione, e anche di amarezza.”
Francoise Giraud – STORIA DI UNA DONNA LIBERA – Neri Pozza