
Nonostante le apparenze, un giardiniere non ha origine da un seme, da un virgulto, da un bulbo, da un tubero e nemmeno per margotta, bensì nasce dalle esperienze, dall’ambiente circostante e dalle condizioni naturali.
Karel Capek – L’anno del giardiniere – Sellerio
Quella notte Alba entra nello studio. L’odore dei fiori essiccati e delle farfalle conservate satura l’atmosfera di stanchezza e di dolore. Apre le grandi finestre e lascia che l’aria della notte si porti via la tristezza. Avanza di qualche passo e prende la chiave da uno dei cassetti dello scrittoio. Gli ultimi fogli sui quali aveva tracciato lo schizzo di un fiore della valle sono ancora lì, come li aveva lasciati. Nel giardino il vento arriva a farle compagnia.
Claudia Casanova – Storia di un fiore – Feltrinelli
Resta che uno dei più grandi piaceri delle ore in giardino è proprio la licenza di fantasticare senza imbarazzo. Per forza – le mani sono occupate, gambe e schiena pure, si lavora duramente. Che male c’è se la testa se ne va per i fatti suoi, non è quello il lavoro vero. La testa può anche prendersi una vacanza. E così mentre all’esterno pare di vedere persone seriamente occupate con qualcosa di utile e necessario, non abbiamo idea di dove stiano realmente vagando i pensieri. E’ questa la grande, esilarante verità dei giardinieri.
Pia Pera – Al giardino ancora non l’ho detto – Ponte alle Grazie
Maureen e Bridget Boland – IL GIARDINO DELLE VECCHIE SIGNORE – La Tartaruga ediozioni
Gian lupo Osti – INVECCHIARE IN GIARDINO – Ponte alle Grazie
Vita Sackville – West – FIORI – Elliot