5 Dicembre 2021

Non so più chi sono, quel che faccio, quel che desidero; sono lacerata da mille emozioni contrastanti.

“Certo che lo sapevi. Lo sapevi fin dall’inizio. E lo sapevo anche io, ma non volevo vedere. Perché avevo paura di scoprire come sarebbe stato vivere anche solo un giorno senza di te.”

“Non eri neanche un bravo bugiardo. Piuttosto sono io che ti ho lasciato mentire nelle settimane in cui siamo stati insieme. Perché era più facile…”

Nessuno, però, mi ha avvisato che avevo una data di scadenza. Tempo scaduto cara, tempo scaduto. Quello che mi fa soffrire adesso non è solo la velocità con cui hai spento l’interruttore, quanto piuttosto l’arroganza bella e buona di pensare che ci fosse un momento giusto per farlo. Nessuno mi ha avvisato quando quel momento è arrivato. Non me ne sono accorta.”

“Ed è proprio questo che mi manca adesso, a parte te, il non porsi limiti. In realtà è di me stessa che sento la mancanza, la me stessa di cui ignoravo l’esistenza e che tu hai fatto uscire dal guscio…”

“Le cose tra noi si sistemeranno…è una pia illusione…perché conosco l’inganno. L’ho toccato con mano, l’ho respirato a pieni polmoni, ci ho fatto l’amore, l’ho vissuto e la forma d’inganno peggiore è quella che indossa innumerevoli maschere, di cui la menzogna risulta il male minore…

“Alle volte ho la sensazione che la vita mi abbia invitato a vivere. Ho accettato. Poi, però, ha cambiato idea e rimandato l’invito a data da destinarsi. O forse inconsapevolmente sono stata io a chiedere un rinvio, perché volevo di più e meglio, ma a quel punto la vita aveva esaurito le opzioni.”

“…eppure mi basta sentire la porta di sotto sbattere a causa del vento per abbandonarmi all’improvviso a qualcosa che non posso evitare, ma che nemmeno voglio disimparare: sperare che sia tu. E adesso che ci penso , l’unica cosa che non può morire neppure dopo la nostra morte è proprio questa speranza.”

“Dopo l’amore si è sempre soli, sempre…

Volevo si cogliesse non solo il dolore nel constatare che l’amore di un tempo ci ha voltato le spalle, sempre che di amore si trattasse, ma anche la solitudine che fa seguito all’amore, una solitudine che un tempo credevamo espunta dalle nostre vite ma che all’improvviso ci viene rispedita al mittente proprio da chi, per un fugace momento, sembrava averci liberato da essa. In fin dei conti è proprio questo che ci risulta così difficile da perdonare.”

André Aciman - MARIANA - Guanda
LETTERE DI UNA MONACA PORTOGHESE - Marsilio

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