
“Nacqui quando ancora non esisteva nome per ciò che ero. Mi chiamarono ninfa, presumendo che sarei stata come mia madre, le zie e le migliaia di cugine. Ultima fra le dee minori, i nostri poteri erano così modesti da garantirci a malapena l’immortalità. Parlavamo ai pesci e coltivavamo fiori. Distillavamo la pioggia dalle nubi e il sale dalle onde. Quella parola, ninfa, misurava l’estensione e l’ampiezza del nostro futuro. Nella nostra lingua significa non solo dea, ma anche sposa.”
“Lassù le costellazioni ruotano e tramontano. La mia natura divina sfolgora in me come gli ultimi raggi di sole prima di tuffarsi nel mare. Un tempo pensavo che gli dei fossero opposti alla morte, ma adesso vedo che sono più morti che altro, poiché sono immutabili, e non possono trattenere nulla nelle mani.”
Madeline Miller - CIRCE - Feltrinelli
Adesso è inverno
Con inverno intendo: bianco, silenzioso,
duro, non te lo aspettavi,
non è cosa che si pensi accadere
su un’isola come questa
e non è mai successo prima
ma io sono il luogo dove
tutti i desideri sono appagati,
intendo proprio: tutti i desideri.
E’ troppo freddo per te?
Tu l’hai chiesto,
questo ghiaccio, questo muro di
cristallo, questo enigma. Scioglilo tu.
E’ la storia che conta. E non venirmi a dire che questa non
è una storia, o che non è la stessa storia. Lo so che hai
compiuto ogni tua promessa, mi ami, dormiamo fino a
mezzogiorno e passiamo il resto della giornata a mangiare,
il cibo è superbo, non lo nego.
Ma mi preoccupo del futuro. Nella storia la nave scompare
un giorno all’orizzonte, scompare e basta, non si dice che
cosa succede a quel punto. Sull’isola intendo. E’ degli
animali che ho paura, non facevano parte dell’accordo, non
li hai neanche menzionati, potrebbero ritrasformarsi di
nuovo in uomini. Ma io, sono veramente immortale? gliene
importa qualcosa al sole? quando parti mi restituirai le
parole? Non sfuggire, non far finta che dopo tutto non
partirai: nella storia tu parti e la storia è spietata.
Tratto da "CIRCE / FANGO" poema di Margareth Atwood