
“Tu vuoi dimenticare, forse perfino le cose belle della tua vita passata, perché le cose belle si trasformano rapidamente in nostalgia, quasi in rimpianto, quindi in dolore, in tristezza, in lacrime.
Dimenticare tutto e forse ricominciare, anche se ti senti troppo stanco per ricominciare.
E poi ricominciare a fare cosa.
A vivere forse?”
In una tiepida sera di giugno ho assistito dal vivo alla presentazione di questo libro che ha suscitato in me una sincera emozione e mi ha tenuta sveglia, una volta tornata a casa, fino a quando non ne ho lette le ultime righe. Sono novanta pagine di una scrittura asciutta, essenziale, il racconto di un viaggio in tanti luoghi, ma forse in “nessuno” “per imparare tutto da capo”.
Roberto Saporito usa la seconda persona narrante” e questo permette a noi lettori, come lui stesso dice , di accostarci a questo viaggio “In nessun luogo” con la fantasia e di “vivere in diretta la storia” come in un film.
E’ un libro doloroso, alcuni passi commuovono fino alle lacrime, perché il lettore diventa quella seconda persona, quel sopravvissuto che vaga per Roma, Lisbona, Amsterdam, Parigi per ritrovare, attraverso profumi, sapori, sé stesso e l’anima di qualcuno che non c’è più. Il miglior input però a immergersi in questo libro viene dall’autore stesso:
“Se cercate la verità non leggete questo libro…
Ma se volete piangere, ridere, incazzarvi leggete questo libro.”
Buona lettura!
Roberto Saporito “IN NESSUN LUOGO” A&B editrice