
“Abbiamo deciso di separarci”
Una frase concisa che getta nel totale sconforto una esemplare famiglia norvegese in vacanza in Italia per festeggiare il settantesimo compleanno del papà e nonno Sverre. Questo perché, dopo quarant’ anni di vita in comune, tre figli e due nipoti, sono proprio Sverre e sua moglie a lasciarsi.
“Sì, ci separiamo, ma è difficile spiegare il perché. Ci sono cose che dobbiamo elaborare ognuno per conto proprio, certi conti da chiudere. Onestamente, non è stata una decisione facile”.
“E’ una scelta meditata. Entrambi sappiamo che si è esaurito tutto, che ognuno dei due ha avuto dall’altro – e da questo matrimonio – tutto ciò che poteva pretendere. Non vediamo più alcun futuro insieme.”
La storia si sviluppa attraverso lo sguardo di Liv, Ellen ed Hakon i tre figli ormai adulti che cercano, con grande difficoltà, di dare una spiegazione ad un gesto così inaspettato e alle sue conseguenze. Fanno fatica ad accettare che i loro genitori si comportino come se nulla fosse accaduto e continuino “a vivere allo stesso modo di prima, anche da separati”.
“Non è catastrofico buttare al vento quarant’anni di matrimonio e un’intera famiglia?”
“Siamo adulti tutti quanti. Questa é una faccenda fra me e Sverre.”
Questa frase che la madre rivolge a Liv, la figlia più grande, è quella su cui mi sono soffermata maggiormente a riflettere. La separazione genitoriale viene percepita da lei come un crollo della fondamenta della propria vita: agli occhi di questa donna, seppur adulta e madre a sua volta, tutti i ricordi e le esperienze di vita appaiono velate di falsità. Quanto è difficile distinguere la condizione di essere adulto, da quella di essere figlio? Questo libro stimola a meditare su come potremmo comportarci in una situazione analoga. Verrebbero meno tutte le nostre certezze, i nostri principi o saremmo in grado di comprendere, di renderci conto che non tutto è stato una finzione, che gli affetti, le situazioni possono mutare e noi rimanere sempre noi?
Buona Lettura!
Helga Flatland “una famiglia moderna” Fazi Editore
2 pensieri su “Noi siamo sempre noi”