Il mio Calendario dell’Avvento: 14 Dicembre 2022

Bloomsbury Books è un negozio di libri vecchio stile che resiste al cambiamento da cento anni. E’ gestito da uomini e guidato dalle infrangibili cinquantuno regole imposte dal direttore generale. Siamo però nel 1950, il mondo sta cambiando, soprattutto quello dei libri e dell’editoria, e le tre ragazze che lavorano in negozio hanno deciso di sovvertire queste regole.

“Era il1950 e il mondo aveva avuto di nuovo una seconda possibilità dopo un’altra guerra devastante. Avevano solo il passato da cui imparare, eppure la gente sembrava già pronta a dimenticare e proseguire oltre verso il futuro.”

Vivien, Grace, Evie (una delle prime donne laureate a Cambridge) interagiscono con importanti figure letterarie dell’epoca Daphne Du Maurier, Ellen Doubleday, Sonia Blair (vedova di George Orwell), Samuel Beckett, Peggy Guggenheim e lavorano per creare un futuro più ricco e gratificante.

“Mentre era affacciata alla finestra aperta, sentì nella brezza i profumi di tabacco, caffè e fiori di ciliegio che pervadevano quell’angolino di Bloomsbury. I negozi della via stavano esponendo sempre più merce al sole, e il marciapiede era gremito di passanti che sbirciavano dentro la vetrina della libreria in procinto di riaprire. I giorni centrali di aprile erano così carichi di promesse primaverili che nemmeno Vivien seppe resistere al loro fascino.”

il romanzo è un racconto storico, emotivamente affascinate ed arricchito dai forti legami che si instaurano fra i personaggi.

Natalie Jenner – LE RAGAZZE DELLA LIBRERIA BLOOMSBURY – Mondadori


Il mio Calendario dell’Avvento: 13 Dicembre 2022

Twyla e Roberta sono due bambine di otto anni, povere. Lo stato le ha affidate ad un istituto e per quattro mesi si ritrovano a vivere insieme, condividendo la stessa camera. Una delle due bambine è bianca, l’altra nera. Per quanto ci sforziamo di leggere attentamente questo racconto, deliberatamente però, non ci è permesso di distinguerle. Toni Morrison, infatti, lavora e scrive con un intento ben preciso, dove nulla viene lasciato al caso, e, come lei stessa esplicita RECITATIVO è stato volutamente pensato come “un esperimento per rimuovere tutti i codici legati al colore della pelle, da una narrazione avente come protagoniste due personaggi di razza diverse, per i quali l’identità razziale è decisiva”.

Noi lettori vorremmo attribuire i tratti distintivi alle due ragazze partendo dalle descrizioni offerte e setacciando i minimi particolari:

“All’inizio non ci stavamo poi tanto simpatiche, ma nessun’altra voleva giocare con noi perché non eravamo vere orfane con meravigliosi genitori che volati in cielo. Noi, ci avevano scaricate lì. Persino le portoricane di New York e le indiane del nord dello stato ci ignoravano”.

“Avevamo otto anni e prendevamo sempre brutti voti. Io perché non ricordavo mai quello che leggevo o quello che diceva l’insegnante. E Roberta perché non sapeva proprio leggere e l’insegnante non l’ascoltava nemmeno”.

Eppure non scopriremo mai chi delle due fanciulle è bianca e chi è nera, neppure quando le due ragazze ormai adulte si rincontreranno per ben due volte. Un racconto bellissimo ed avvincente, l’unico scritto da Toni Morrison, che porta il lettore a riflettere sulla razza e sulle relazioni che modellano gli uomini nel corso della vita.

“Dodici anni fa ci eravamo incontrate come due estranee, Una ragazza nera e una bianca…Adesso ci comportavamo come due sorelle rimaste separate troppo a lungo”.

Toni Morrison – RECITATIVO – Frassinelli


Il mio Calendario dell’Avvento: 8 Dicembre 2022

“Dirompenti, coraggiose, libere. Sono così le donne della musica.”

QUELLO CHE LE DONNE DICONO racconta, attraveso la voce di Fiorella Mannoia, la storia di trenta donne tenaci che hanno portato avanti la loro carriera artistica, in un mondo prettamente maschile. Ci sono le grandi cantanti del passato come Miriam Makeba, Nina Simone, Aretha Franklin che hanno espresso con la loro persona e il loro canto la lotta alla discriminazione e la lotta per i diritti civili. Accanto a loro le nuove generazioni come Beyoncè, Lady Gaga, Bjork, Rihanna, Billie Eilish, Ariana Grande. Tutte giovani donne accomunate dal successo, ma soprattutto da grandi battaglie: per i diritti della comunità LGBTQ, contro il sessismo o il bodyshaming. E’ un libro che attraverso la forza di vite straordinarie invita alla sorellanza fra donne: per rompere gli stereotipi e per difendere i diritti per cui “le sorelle” prima di noi hanno lottato e che non vanno mai dati per scontati!

“Una donna che lotta per se stessa lotta per tutte le donne”.

Fiorella Mannoia – QUELLO CHE LE DONNE DICONO La musica è una cosa da ragazze – Feltrinelli

Quello che le donne dicono è anche una playlist su Spotify, per cui leggendo il libro è possibile ascoltare la musica di queste artiste straordinarie.


Ogni albero…

41.

Ogni albero

nasconde la foresta

(e la rivela).

Gli autori di questa deliziosa raccolta poetica -POESIA PER GENTE CHE VA DI FRETTA- Chiara Lorenzoni e Pino Pace, si domandano nella postfazione al volume se davvero l’haiku sia poesia. Per me la poesia, come ogni forma d’arte, è un qualcosa che arriva dritta al cuore, è emozione nella sua forma più pura ed essenziale. L’haiku, nella su brevità, diciassette sillabe in tre versi, raggiunge più che mai questo intento di comunicare sentimenti profondi, lasciando però ancora spazio all’immaginazione, non svelando completamente tutto a noi lettori.

13.

Cos’è l’amore?

Non serve rispondere

bisogna fare.

187.

Ridere forte

per nascondere nodi

dentro il petto.

Se non lo avete ancora fatto, dopo la lettura di questo libro, vi consiglio di approfondire la scoperta di questa antica forma di poesia nata in Giappone nel Diciassettesimo secolo leggendo i versi di Matsuo Basho, che ne è il più alto rappresentante.

Chiara Lorenzoni e Pino Pace- POESIE PER GENTE CHE VA DI FRETTA – Marcos y Marcos


21 Dicembre 2021

“Diego, mio bel bambino.”

L’aria che circola nelle mie vene ha l’odore della tua pelle.

Soffiata nel mio cuore, ne scandisce i battiti. Ho seguito i movimenti delle tue mani. ho voluto dipingere la mia immagine. Mi sono persa.

Bianco.

Le piogge hanno cancellato gli strati che mascheravano le ruvidezze della nostra felicità.

Il solo accentua il pallore della mia pelle. Il mio sguardo si schiarisce.

“Coglierò minuscoli fiori, tanto da formare un piccolo giardino sul tuo cuore color terra umida.”

Rosso.

La linfa dell’albero scorre tranquilla. Tra le tue mani la buganvillea rifiorisce.

Sebastien Perez & Benjamin Lacombe - FRIDA - Rizzoli

20 Dicembre 2021

“Maria Sibylla, non smise mai di osservare e dipingere le farfalle e qualsiasi insetto, pianta o animale avesse intorno.
Viaggiò lontano lontano, per mare, per osservare specie più esotiche e tornata a casa raccolse in un libro ciò che aveva imparato, diventando una delle più grandi ricercatrici e disegnatrici di insetti e farfalle d
i tutti i tempi.”

Anna Paolini -MARIA SIBYLLA MERIAN la magia della crisalide - Logos


17 Dicembre 2021

Osare è perdere momentaneamente l’equilibrio; non osare è perdere se stessi.

“In generale, una persona attribuisce il proprio successo (un buon voto, una realizzazione nel campo professionale o in qualsiasi altro dominio) a una causa interna (ho raggiunto il risultato perché avevo le competenze necessarie) e duratura, sulla quale può esercitare un certo controllo (come organizzarsi di conseguenza). Quanti nutrono, invece, una sensazione di impostura riconducono il proprio successo solo a cause esterne (quindi instabili e sulle quali non è possibile alcun controllo): la fortuna, la gentilezza degli altri i loro errori di giudizio. Mai ai propri meriti.

..come la sindrome dell’impostore derivi da una lettura errata che in particolare le donne fanno di se stesse. Questa lettura si origina nello sguardo condizionato che la famiglia ha riservato loro, introducendo, per così dire, il verme nel frutto.

“…perché parli di successo? Dov’è il tuo merito? Di che cosa vai fiera? […]» «[…] C’è sempre in gioco del talento. E quanto alla mia povera parola ’successo’ con cui tanto ve la prendete, non sono affatto convinta di non meritarla per nulla. Voi avete presentato due belle immagini – ma io penso possa essercene una terza, una via di mezzo tra il non far nulla e il far tutto.» È Jane Austen che ha risolto la questione dell’incasso dei successi e del sentirsi l’impostore che li ha ottenuti. È la terza via: inutile dirsi che non c’entri il caso, in quello che siamo diventati, sbagliato dirsi che non c’entriamo noi. Si risolve andando, la sindrome dell’impostore: quando scopriranno che ho paura di perdere tutto sarò già al sicuro, quando scopriranno che non sono capace avrò già imparato.

La fiducia in noi stessi ci consente di non procrastinare all’infinito le decisioni da prendere e di lanciarci senza remore nei progetti che consideriamo stimolanti. Le nostre azioni prendono forma all’interno di questa dinamica di fiducia, che ci restituisce un senso di realizzazione e porta con sé la promessa di poterci spingere continuamente oltre i nostri limiti. Questo tipo di fiducia richiede tre capacità: non cercare necessariamente lo sguardo altrui per ottenere una conferma: al contrario, avanzare allo scoperto, con forza di volontà, in un’alchimia fatta di forza e flessibilità; avere una buona conoscenza di sé, delle proprie forze e debolezze, e porsi in maniera onesta di fronte alle sfide e ai propri desideri; essere in grado di sopportare i fallimenti, di elaborarli e integrarli nel normale processo di vita e di apprendimento. La nozione di accettazione di sé è pertanto fondamentale. La carriera scolastica, il posto occupato in seno alla famiglia, il modo in cui fallimenti e successi sono gestiti dalla medesima famiglia, tutto questo ha un impatto.

…quando possediamo un certo livello di fiducia in noi stessi, l’ignoto ci appare un po’ meno terrificante, perché sappiamo che ne usciremo vivi senza paura del ridicolo, dell’umiliazione o del rifiuto.

…ogni essere umano possiede tutto ciò che gli serve per funzionare pienamente e autodeterminarsi, purché rimanga vicino alla propria esperienza profonda, vale a dire al suo amalgama di percezioni corporee e sensoriali, di vissuto e della valutazione che ne ricava…

Che cosa devo insegnare a mia figlia?
Le 5 abilità fondamentali.

1.Amarsi.

2.Rispettarsi.

3. Non lasciarsi rinchiudere negli stereotipi.

4. Avere il coraggio di agire.

5.Sapere come farsi valere”

Elisabeth Cadoche - Anne de Montarlot - E SE POI MI SCOPRONO? - Longanesi

14 Dicembre 2021

“Nacqui quando ancora non esisteva nome per ciò che ero. Mi chiamarono ninfa, presumendo che sarei stata come mia madre, le zie e le migliaia di cugine. Ultima fra le dee minori, i nostri poteri erano così modesti da garantirci a malapena l’immortalità. Parlavamo ai pesci e coltivavamo fiori. Distillavamo la pioggia dalle nubi e il sale dalle onde. Quella parola, ninfa, misurava l’estensione e l’ampiezza del nostro futuro. Nella nostra lingua significa non solo dea, ma anche sposa.”

“Lassù le costellazioni ruotano e tramontano. La mia natura divina sfolgora in me come gli ultimi raggi di sole prima di tuffarsi nel mare. Un tempo pensavo che gli dei fossero opposti alla morte, ma adesso vedo che sono più morti che altro, poiché sono immutabili, e non possono trattenere nulla nelle mani.”

Madeline Miller - CIRCE - Feltrinelli

Adesso è inverno
Con inverno intendo: bianco, silenzioso,
duro, non te lo aspettavi,
non è cosa che si pensi accadere
su un’isola come questa
e non è mai successo prima
ma io sono il luogo dove
tutti i desideri sono appagati,
intendo proprio: tutti i desideri.
E’ troppo freddo per te?
Tu l’hai chiesto,
questo ghiaccio, questo muro di
cristallo, questo enigma. Scioglilo tu.

E’ la storia che conta. E non venirmi a dire che questa non
è una storia, o che non è la stessa storia. Lo so che hai
compiuto ogni tua promessa, mi ami, dormiamo fino a
mezzogiorno e passiamo il resto della giornata a mangiare,
il cibo è superbo, non lo nego.
Ma mi preoccupo del futuro. Nella storia la nave scompare
un giorno all’orizzonte, scompare e basta, non si dice che
cosa succede a quel punto. Sull’isola intendo. E’ degli
animali che ho paura, non facevano parte dell’accordo, non
li hai neanche menzionati, potrebbero ritrasformarsi di
nuovo in uomini. Ma io, sono veramente immortale? gliene
importa qualcosa al sole? quando parti mi restituirai le
parole? Non sfuggire, non far finta che dopo tutto non
partirai: nella storia tu parti e la storia è spietata.

Tratto da "CIRCE / FANGO" poema di Margareth Atwood

13 Dicembre 2021

“Quando sarà spezzata l’infinita schiavitù della donna, quando ella vivrà per sé grazie a sé, l’uomo – finora abominevole – finalmente arreso, sarà poeta, poeta anche lei! La donna scoprirà qualcosa dell’ignoto! I mondi delle sue idee saranno diversi dai nostri? Scoprirà cose insolite, misteriose, respingenti, incantevoli; noi le adotteremo, noi le capiremo. (Arthur Rimbaud)”

Sandra Petrignani – LEGGERE GLI UOMINI – Editori Laterza


12 Dicembre 2021

“Per quanto mi riguarda, penso non ci sia mito più irritante e falso dell'”eterno femminino”, che è stato inventato dagli uomini con la complicità delle donne e che descrive queste ultime come intuitive, affascinanti, sensibili. Gli uomini hanno il potere di dare a simili parole un’accezione lusinghiera, al punto che molte donne si lasciano ingannare da quell’immagine. Svelano i misteri dei loro cuori, i segreti delle loro intime emozioni…

Ma, quando parla della sensibilità delle donne, in realtà l’uomo si riferisce alla loro mancanza di intelligenza, quando parla di fascino, alla loro mancanza di responsabilità, quando parla di capriccio, alla loro propensione al tradimento. Non lasciamoci ingannare. E’ evidente che i due sessi appaiono uguali solo negli atti ufficiali e nei registri e nei registri di stato civile.

Le donne stanno diventando sempre più indipendenti e al tempo stesso responsabili, attive artefici della costruzione del mondo. Ma questa trasformazione fa ancora paura. Da ogni angolo sbucano profeti

pronti a scommettere che le donne manderanno in rovina l’amore, e con esso tutta la poesia, la fantasia, la gioia. Finora la nostra civiltà non ha conosciuto altra forma d’amore che quella fondata sull’ingiustizia. Le donne capaci di vera passione devono venerare il loro padrone, il loro re, il loro dio, guardarlo sempre con occhi adoranti. Questa idea è talmente radicata nel cuore degli uomini, che appena una donna non si prostra ai loro piedi, vanno nel panico al pensiero di essere costretti a vestire gli ignominiosi panni dello schiavo.

Vedo donne che si potrebbero a buon diritto definire femminili (nel senso che si sposano e hanno figli) adottare uno stie di vita del tutto apprezzabile ai miei occhi: hanno un lavoro e intrattengono con il marito rapporti d’ uguaglianza se non di superiorità. Sarebbe un errore madornale credere che per essere femministe si debba rifiutare di avere figli!

Il fatto è che non si deve cadere in un femminismo astratto, che neghi per esempio l’esistenza della femminilità solo perché è un fatto di cultura e non di natura: sono assolutamente lontana da una simile prospettiva. Fingere che non ci siano più differenze tra uomini e donne perché al giorno d’oggi hanno le stese opportunità e la stessa libertà è veramente ridicolo.

…sono del tutto convinta che le donne siano profondamente diverse dagli uomini. Ma quello che non ammetto invece è che la donna sia differente dall’uomo”.

Simone de Beauvoir - LA FEMMINILITA' UNA TRAPPOLA - L'Orma editore (raccolta di scritti inediti dal 1927 al 1983)