
Riflessi
Credo che ognuno trovi la cura per la propria anima, a volte smarrita, a volte semplicemente affaticata, in qualche cosa.
Io la trovo nei libri e nella cucina.
I libri vengono prima e non lo dico per vanto.
Quando una giornata è un po’ più “storta” delle altre mi basta anche solo sfiorarli, sfogliarli per recuperare un senso di pace.
Cucinare è il passo successivo: la serenità riacquistata, poi, mi spinge con nuovo entusiasmo verso i fornelli!
La cura è…
Un pacchetto di lettere chiuso con un pezzo di corda stretto e rimasto nascosto in un baule per quasi un secolo.
La storia di un incontro fra una principessa e un artista.
Lasciare spazio solo alla bellezza.
“Amica mia!
Non posso resistere allo scrivere due righe. E’ giunta la cassetta dei fiori. Tutta la poesia dell’Isolino, dei suoi cespugli, tutta la poesia della vostra bontà era chiusa in quelle quattro assicelle. Aperta la cassetta rividi tutto e mi sentii invaso da una sconsolata nostalgia.
“Mia madre era veramente commossa e ha voluto subito telegrafare. Quanto siete buona gentile amica mia.
“Ho avuto una giornata triste. Milano mi sembra vuota e buia. Mi sento lontano da tutti e da tutto. Ho riletto la vostra lettera, ho meditato sui progetti, l’ho tenuta con me questa notte, l’ho riletta e vi ho ringraziata dal profondo della mia adorazione.
“Se non devo tornare da voi vorrei partire oggi per il reggimento. E’ inutile non posso più stare! C’è qualcosa che mi prende! mi afferra alla gola e mi commuove! Giro le strade col disgusto di tutto. Tutto mi pare banale e povero e inutile e volgare. Mi calmerò amica mia, mi calmerò non temete. Nulla sarà fatto che possa dispiacere la vostra onestà, la vostra pace, la vostra stima per me, la suprema bellezza della vostra vita!
“Ma sento che qualche cosa trabocca in me! Che giornata grigia in questo caldo pesante! Tra poco calerà la sera sulla cara isola. Starete nella veranda? Nel salone bianco e azzurro? Certo salirete silenziosa e maestosa la scala segreta. Entrerete nella vostra camera…Buonanotte amica mia, sorridete nel sonno.
M’inginocchio e vi bacio le mani
Vostro Boccioni”
“Amico caro,
“Torno ora da Intra e la sua lettera mi aspettava. L’ho letta tutta d’un fiato seduta sulla veranda, perché sapevo che avrebbe da dirmi tante cose che mi avrebbero interessata. Dunque sarà artigliere, ed è libero fino al 24 … ed è contento. Le dico subito: venga appena può. Non ci rivedremo forse per tanto e tanto tempo, e in questo anno di guerra spero che la gente avrà altre cose alle quali pensare che di notare che Lei sta volentieri all’Isolino. Io dirò che dovendo parlare col Colonnello Talamo (per carità poi trovi qualcosa da dirgli!) mi ha domandato di poter tornare per tre giorni. Questi tre poi si prolungheranno. del resto non riguarda nessuno quanto tempo restate da me! Più tardi avrò altri amici, che resteranno anche di più. dunque telegrafatemi il giorno e l’ora del vostro arrivo, e se per battello o per treno. Vi aspetto!
“Può darsi che arrivi Carlo Visconti, si era annunciato per l’11 luglio e non mi ha più fatto sapere niente. Ma lo troverete colto e simpatico. Non ha salute, e spesso deve coricarsi prima di pranzo o anche restare in camera tutto il giorno, poveretto. E’ un vecchio amico al quale voglio bene; un’anima retta.
“Dunque vi vedrò tornare, io che mi ero rassegnata a riprendere la mia vita solitaria. Vi è una luna, vedrete che serate meravigliose, se tornate presto! Avremo delle serate meravigliose. Ieri sera, quando sono andata a letto, vi era una striscia d’argento fantastica sul lago: come le “paillettes” che si portavano una volta. Mi sono messa a leggere il vostro libro: vi sono varie cose che devo chiedervi, a proposito, poi quando è venuto il sonno ho guardato il vostro ritratto in prima pagina, ho detto: “Buonasera, amico” – e mi sono addormentata.
“Non ho visto nessuno eccetto mia madre da quando siete partito. No, mi sbaglio; una coppia di vicini, da Belgirate, ossia; che hanno qualificato l’Isolino come “Molto chic!” E’ tutto dire.
“Il prefetto mi ha dato qualche prima fotografia, ma sono stampate male. Vi mando però una.
” A rivederci, amico. Fra breve, non è vero?
Le due mani
Vittoria Caetani di Teano”.

Marella Caracciolo Chia “UNA PARENTESI LUMINOSA – L’amore segreto fra Umberto Boccioni e Vittoria Colonna” Adelphi Edizioni